Programma Cultura

Azioni e strumenti per il racconto e la comprensione dell’impresa

Il Programma Cultura è lo strumento che Nomos mette a disposizione delle imprese per l’engagement degli stakeholder, per guidarli verso la comprensione dell’azienda. Opportunamente disegnato, può operare per conseguire diversi obiettivi, come consolidare la leadership, migliorare la reputazione, stimolare la domanda, sostenere il posizionamento dell’azienda, fino ad accompagnarla nell’apertura a nuovi mercati, e configurarsi, in questo modo, come un vero e proprio programma di sviluppo.

\ interzone

Interzone è il Programma Cultura di Nomos, attraverso il quale porta avanti la ricerca intorno ai temi dell’impresa, creando un ponte con il mondo della cultura e generando nuovo valore.

Il processo di creazione di valore di un’impresa è determinato dal susseguirsi di alcuni momenti salienti, come ad esempio la ricerca, la progettazione, il negoziato. E proprio partendo da questi, Nomos ha individuato dei temi che vengono reinterpretati e approfonditi da esperti di varie discipline. Antropologi, filosofi, medici, musicisti e e altri professionisti, incontrano periodicamente il gruppo di lavoro di Nomos e i suoi partner per confrontarsi, dibattere e generare nuove chiavi di lettura che per l’impresa si traducono in visioni, strategia, valore.

In questo processo vengono chiamati a partecipare anche artisti che, partendo dai temi scelti da Nomos, realizzano nuove opere d’arte che vengono esposte in mostre temporanee presso gli spazi di Nomos, unite insieme nella più ampia rassegna Interzone.

I vernissage delle mostre diventano, così, momenti di relazione con i propri stakeholder, nel contesto del programma di ricerca che Nomos porta avanti attraverso il proprio Programma Cultura.

\ edizioni del valore

Con il marchio Depackaging Edition Nomos diventa editore dei contenuti generati all’interno del Programma Cultura. Strumenti, culturali ed educational, portatori di valore e di significati in linea con la filosofia depackaging

\ Viaggi Naturali \ Luoghi, racconti, meraviglia

Viaggi naturali, ovvero una geografia fantasiosa e ispirata, fatta di paesaggi, parchi e città. Osservare il paesaggio attraverso il finestrino di un treno può diventare l’occasione per riconoscere i tratti unici che rendono il nostro paese un luogo straordinariamente affascinante, cogliendo la sagoma della Torre di Burano, la luce sul mare delle Cinque Terre, le dolci colline delle Marche oppure il profilo delle Alpi Apuane. Questo libro è molto più di una raccolta di articoli. È piuttosto un’opportunità: quella di apprezzare la particolarità dei luoghi, e di rimanere sedotti dalle relazioni ideali tra una palude costiera, un bosco e una città. Si tratta di un “diario di viaggio” un po’ insolito: Andrea Ferraretto tratteggia luoghi ed emozioni; Massimo Paradiso parallelamente immaginando quei luoghi. un racconto con venature di tenerezza e di suspense. Schizzi e illustrazioni accompagnano il lettore nel dare forma all’immaginazione e percorrere insieme questo viaggio. Prefazione di Fulco Pratesi. Il libro include un dialogo tra Francesco Izzo e Andreas Kipar.

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Le favole da A a Z \ L’arte di raccontare l’immaginazione

Quale genitore non ha mai raccontato o inventato favole per i suoi bambini? Ecco allora un simpatico libro per imparare le lettere dell’alfabeto con favole semistrutturate e opere pittoriche, per sensibilizzare il bambino all’arte e alla lettura. Ogni favola è un suggerimento ai papà e alle mamme per creare nuove favole: una paginetta mostra un quadro e introduce la storia che poi continuerà grazie all’immaginazione del genitore e del piccolo, con alcune frasette sparse di suggerimento. Il progetto nasce dall’opera dell’artista Antonia Ciampi e la sua personale rappresentazione del linguaggio elementare e immediato degli abbecedari del Novecento.

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depackaging. un dialogo

Il libro è un dialogo tra un imprenditore e uno storico dell’arte che studia l’immaginario culturale contemporaneo. La conversazione, divisa in due sezioni, ruota attorno all’idea e alla pratica del depackaging design. Attorno a questo nucleo concettuale si sviluppa una serie di riflessioni sulla forma del mondo contemporaneo, sulla nostra percezione del tempo e dello spazio, sul ripiegamento e sull’avvitamento di un’intera civiltà, sul rapporto, soprattutto, tra impresa, cultura e arte. I settori industriali e produttivi riverberano settori disciplinari, culturali, creativi e umani, ma la realtà non esiste in questo modo, e proprio attraverso il rapporto curioso e attento con il mondo e con la realtà, arte e impresa possono prosperare: ogni innovazione è, per definizione, uno scarto rispetto all’esistente, esistente che però occorre prima conoscere ed esperire. Solo questa conoscenza e questa esperienza ci permettono di produrre senso. In tale ottica, il depackaging design è uno svelamento continuo: ha come obiettivo la decostruzione dell’oggetto osservato, per decifrare questo senso e articolare la sua produzione. Fa emergere dimensioni e livelli nuovi attraverso la collaborazione e l’interazione: l’integrazione reciproca è una dimensione di apertura.

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